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Camminando e Bestemmiando

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  Passeggiare vicino al selvaggio Mulinaccio è sempre più un piacere. Un trionfo di verde che cresce secondo la legge del caos, senza regole, senza padrone. Un vero spettacolo di natura ribelle, un laboratorio a cielo aperto per chi studia il bosco urbano. Il vero problema, però, è Spelacchio . Basta che mi scorga da lontano e parte a sbraitare come un dannato. "Maremma impestata sudicia! Se un avevo il pennato, un sortivo di casa! Un viene Ceccho i’ C omunista con la sua squadra a rimettere apposto i Mulinaccio! Ma vaia vaia vaia! Da retta che te l’hanno portata la torta per festeggiare il primo anno di papaverato. Q uelli lassù, i fenomeni, avevan giurato che avrebbero fatto sorgere l’alba dal mare di Viareggio e poi si son resi conto che le bischerate sparate in campagna elettorale gli erano un macello da mantenere. Roba da fare i bai dal ridere . E ora? Ora danno la colpa a voi anche dell’aumento delle tariffe della mensa! Ma che ci hanno preso tutti per rincitrulli...

La fuga delle lucertole

   “Che ti pare di avergli messi bene codesti pomodorini?” Vai gli è arrivato, erano almeno due mesi che non lo rivedevo. "Spelacchio! Che ci fai in Vaiano?"   "Sono uscito dalla Villa, non ce la facevo più a stare in tutto quel troiaio. Ieri se n'è andata pure una famiglia di lucertole: si vergognavano di far crescere i figli in quel macello. Mai vista la fuga delle lucertole! E poi Vaiano... mah! Avevano promesso che avrebbero fatto fare l’uovo anche al gallo e invece..."   "Spelacchio, amministrare non è facile..."   "No, no! Se tu mi difendi 'sti qua, mi fai andare il sangue alla testa ed il latte ai co....  e sai bene dove! Non lo vedi? Hanno preso un virus! La Sindrome dello scaricabarile: mai colpa loro! Genio Civile, Regione Toscana, Governo, Europa, mentalità consumistica, inciviltà diffusa... e soprattutto tua, bischero!"     "E poi questa cosa che non si può dire niente! Non puoi fare un commento che subito ti infama...

Predicatore

  Stamattina a Firenze ho seguito attentamente una persona cercando di carpire i segreti più nascosti della sua affascinante professione: il predicatore. Per un attimo mi sono visto girare per le vie del paese, vestito come un bischero, con autoparlante incorporato, a esternare i miei dubbi e le mie perplessità. Vabbè lo ammetto mi sarei trasformato in un rompiballe seriale e sarei stato condannato alla fustigazione sulla pubblica piazza nel periodo dei pomodori marci. Una scena penosa Vi voglio perciò tranquillizzare non mi vedrete mai in giro con il megafono, il bilancio del Comune di Vaiano in una mano e la foto della Papavera ingrugnita nell’altra. Non chiedetemi però di tacere per il quieto vivere, per avere un sorriso stiracchiato e di circostanza da chi preferisce ignorare i problemi; insomma zitto un ci sto’, piuttosto mi rotolo nudo in un campo di ortica. Vi invito perciò a leggere con attenzione l’articolo uscito sul Giornale del Bisenzio di questa settimana rig...

Poerannoi

  Appoggiato al balcone di casa, mentre guardo le paparelle in Bisenzio, mi perdo nei pensieri e nei buoni propositi: quest’anno mi metto a dieta, mi dedico ad un corso di cucina, ad uno di recitazione e ad uno di taglio, cucito e ricamo…. Ma figurati. E si parte bene di nulla. Si incomincia l’anno prendendosi per i fondelli. Nell’immaginario collettivo ormai sono Scompiglio, ultras dell’opposizione in Consiglio Comunale, quello brutto, sudicio, cattivo ed ignorante, sempre incavolato abbestia con la Signora, garbata ed un po' ingrugnita, che giornalmente scende dal feudo dei Conti Bardi per riportare a Vaiano la civiltà smarrita. Ma icchè vu dite. Siamo diventati una comunità di chiacchieroni, pettegoli, maldicenti e malpensanti. Diciamocelo almeno tra noi: siamo una massa di fave marzole. Non interessano a nessuno i confronti a ramo di fico. Chi è più bischero, più fogato, più cencioso del reame credo che interessi solo a qualche guidobaldo di indubbia moralità....

Risciacquato

  “ Accidenti a quella Maremma incignalata infame, ma icchè tu biascichi? Si adombrano, mi guardano male, si inciprigniscono? Ma poi di chi si parla? Il Castellano e la Castellana, il Cuccumeggiatore, il Mestolozzi, il Grinza… ah no il Grinza non lo avevi nominato. I vitellozzi geneticamente modificati? Ma se non ho mai visto nessuno a pestare il prato della Villa ... e si vede hanno paura di insudiciassi.” O questa dei vitellozzi geneticamente modificati? “ Che hai bisogno che te lo spieghi? Non erano insieme a te nella passata consiliatura? Non sanno niente di quello che è successo, devono rileggere, riflettere, capire. L’unica spiegazione è che erano caduti in un letargo profondo indotto dalla genetica moderna e poi, fammelo dire, te lo levi di dosso codesto viso a bischero che se torna in qua i’ tu nonno ti lascia andare un lattone che tu fai tre volte il giro dell’isolato anche con la sciatica” Si è allontanato. stamattina l’ho proprio indovinata a passare dav...

Cuccumeggiatore Stucco

  Ero stato attento.  Per cena un semolino insipido con un goccio di olio nuovo per fornirgli uno spunto. Due bicchieri di acqua della Sindaca ed una mela opportunamente mondata da mia moglie Volevo dormire come un angioletto ed invece alle tre di notte mi sveglio madido di sudore, in preda ad un incubo: sono stato circondato dal Cuccumeggiatore Stucco, vero baluatdo del controllo dei social. Un moderno Lancillotto sempre in pista per difendere la sua Ginevra dai presunti attacchi di chi non si adagia al pensiero unico ed imperante del 35% dei votanti Non si riesce a pubblicare niente sui social che non passi sotto la sua attenta riflessione. Ogni parola, anche la più innocua, viene smembrata, scorporata, analizzata alla ricerca dei significati più reconditi ed inconfessabili, ed alla fine della ricerca ti ritrovi inevitabilmente dalla parte sbagliata della storia. La verità è una e non si discute: prima c’era una zazzamaglia di raccattati che ha distrutto una comu...

Spelacchio

  Una leggenda paesana narra che la Villa del Mulinaccio sia ancora abitata dai vecchi proprietari. Chi parla di uno spirito femminile dai tratti aggraziati e gentili, chi invece parla di un vecchio proprietario altero ed iracondo. Appoggiato alle transenne da cantiere che sostituiscono il vecchio e malandato cancello di entrata, mentre guardavo con attenzione e malinconia lo sviluppo delle erbacce tra le macerie del vialetto, mi sono sentito accarezzare da un venticello che sembrava un abbraccio. Mi si è palesato così: Spelacchio. Triste, avvilito, anche lui impelagato. Con un guizzo di luce negli occhi mi ha parlato di come era bella la Villa quando era il cuore pulsante di un mondo contadino laborioso. Aveva nostalgia anche del periodo del Castellano e della Castellana, che magari coltivavano pomodori, zucchine e rapacelli nel resede, che si erano appropriati di una stanza nelle cantine per conservare i prodotti alimentari, ma che comunque avevano una cura quasi osse...