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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Risciacquato

  “ Accidenti a quella Maremma incignalata infame, ma icchè tu biascichi? Si adombrano, mi guardano male, si inciprigniscono? Ma poi di chi si parla? Il Castellano e la Castellana, il Cuccumeggiatore, il Mestolozzi, il Grinza… ah no il Grinza non lo avevi nominato. I vitellozzi geneticamente modificati? Ma se non ho mai visto nessuno a pestare il prato della Villa ... e si vede hanno paura di insudiciassi.” O questa dei vitellozzi geneticamente modificati? “ Che hai bisogno che te lo spieghi? Non erano insieme a te nella passata consiliatura? Non sanno niente di quello che è successo, devono rileggere, riflettere, capire. L’unica spiegazione è che erano caduti in un letargo profondo indotto dalla genetica moderna e poi, fammelo dire, te lo levi di dosso codesto viso a bischero che se torna in qua i’ tu nonno ti lascia andare un lattone che tu fai tre volte il giro dell’isolato anche con la sciatica” Si è allontanato. stamattina l’ho proprio indovinata a passare dav...

Cuccumeggiatore Stucco

  Ero stato attento.  Per cena un semolino insipido con un goccio di olio nuovo per fornirgli uno spunto. Due bicchieri di acqua della Sindaca ed una mela opportunamente mondata da mia moglie Volevo dormire come un angioletto ed invece alle tre di notte mi sveglio madido di sudore, in preda ad un incubo: sono stato circondato dal Cuccumeggiatore Stucco, vero baluatdo del controllo dei social. Un moderno Lancillotto sempre in pista per difendere la sua Ginevra dai presunti attacchi di chi non si adagia al pensiero unico ed imperante del 35% dei votanti Non si riesce a pubblicare niente sui social che non passi sotto la sua attenta riflessione. Ogni parola, anche la più innocua, viene smembrata, scorporata, analizzata alla ricerca dei significati più reconditi ed inconfessabili, ed alla fine della ricerca ti ritrovi inevitabilmente dalla parte sbagliata della storia. La verità è una e non si discute: prima c’era una zazzamaglia di raccattati che ha distrutto una comu...

Spelacchio

  Una leggenda paesana narra che la Villa del Mulinaccio sia ancora abitata dai vecchi proprietari. Chi parla di uno spirito femminile dai tratti aggraziati e gentili, chi invece parla di un vecchio proprietario altero ed iracondo. Appoggiato alle transenne da cantiere che sostituiscono il vecchio e malandato cancello di entrata, mentre guardavo con attenzione e malinconia lo sviluppo delle erbacce tra le macerie del vialetto, mi sono sentito accarezzare da un venticello che sembrava un abbraccio. Mi si è palesato così: Spelacchio. Triste, avvilito, anche lui impelagato. Con un guizzo di luce negli occhi mi ha parlato di come era bella la Villa quando era il cuore pulsante di un mondo contadino laborioso. Aveva nostalgia anche del periodo del Castellano e della Castellana, che magari coltivavano pomodori, zucchine e rapacelli nel resede, che si erano appropriati di una stanza nelle cantine per conservare i prodotti alimentari, ma che comunque avevano una cura quasi osse...